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8 marzo: il messaggio dell'Istituto superiore di sanità a favore dell'allattamento al seno
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Di Irma Levanti
08 Marzo 2019
Allattamento esclusivo per almeno sei mesi e complementare ad altri alimenti dopo i sei mesi fino a due anni di vita del bambino (o anche oltre): sono le raccomandazioni dell'Organizzazione mondiale della sanità sull'allattamento, riprese dalla ricercatrice in salute pubblica Angela Giusti.
Un videomessaggio a favore dell'allattamento materno. Lo ha proposto l'Istituto superiore della sanità in occasione della Festa della donna, “per ricordare uno degli ambiti di vita della donna”, che è appunto la maternità. A parlare nel video è Angela Giusti, ostetrica, consulente per l'allattamento Ibclc e dal 2002 ricercatrice in salute pubblica all'Istituto superiore di sanità.
Giusti ricorda le due raccomandazioni fondamentali sull'allattamento al seno dell'Organizzazione mondiale della sanità:
1 Allattamento esclusivo per almeno sei mesi, “perché questo garantisce i migliori esiti di salute per i bambini e le bambine anche a lungo termine, non solo quando sono piccoli”.
A questo proposito, Giusti ricorda che in estate non è necessario dare acqua ai bambini allattati in modo esclusivo: “Con il latte della mamma il piccolo assume tutti i liquidi di cui ha bisogno”.
2 Per quanto riguarda la durata, l'allattamento è raccomandato per i primi due anni di vita del bambino e oltre, secondo il desiderio di mamma e bambino.
Certo, date queste raccomandazioni di base, importanti anche in una prospettiva di salute pubblica e non solo individuale, “ogni coppia mamma-bambino fa le proprie scelte, in base alle proprie situazioni di vita, al proprio qui e ora, al proprio livello di energia”.
Fondamentale per la riuscita di molti allattamenti è potersi affidare a una rete di sostegno: “Allattare non è una cosa semplice: richiede energie, ci sono alti e bassi, possono esserci momenti di crisi” ricorda l'esperta. Ecco allora che è molto importante potersi rivolgere a esperti di allattamento, che si possono trovare nei consultori familiari, in ambulatori ospedalieri dedicati, tra pediatri di libera scelta, in gruppi di autoaiuto tra mamme. “Per garantire il sostegno nei momenti di difficoltà o per momenti di crisi o problemi clinici particolari o anche quando si volesse smettere di allattare”.
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