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Niccolò Fabi e la morte della figlia: "Il dolore si può trasformare"
Il 3 luglio 2010, a 22 mesi, la figlia di Niccolò Fabi è morta per sepsi meningococcica all'ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma. In memoria della primogenita, Fabi e la compagna hanno dato vita alla Fondazione benefica Parole di Lulù, che si occupa di sostenere e promuovere tutti i progetti legati al mondo dell’infanzia.
Una tragedia che cambia la vita. E il modo di affrontarla. Il dolore si può trasformare. Lo ha fatto Niccolò Fabi, che ha trasformato il dolore per la perdita della propria bimba in amore verso gli altri.
Lulù è morta infatti a 22 mesi nel 2010, a causa di una meningite fulminante.
Come aveva scritto lo stesso cantante otto anni fa sulla sua pagina Facebook: "Vi sto per scrivere quello che non avrei mai voluto scrivere. Questa notte una sepsi meningococcica fulminante ha portato via nostra figlia Olivia, Lulubella per chi l'ha conosciuta e amata. Il dolore devastante che mi attanaglia la gola è la conseguenza dell'esperienza più inaccettabile orrida ingiusta e innaturale che un essere umano può vivere. Inutile dirvi che fino a quando non avrò trovato un modo per trasformare questo dolore e dare un senso costruttivo a questo incubo, il palcoscenico sarà l'ultimo posto in cui desidererò stare... So di poter contare sulla vostra sensibilità e sull'amore che mai come adesso è l'unico strumento che merita di essere suonato. Un abbraccio che contiene tutto...".
Otto anni dopo
Il cantante ha tracciato al Corriere un bilancio degli obiettivi raggiunti dalla sua Fondazione, Parole di Lulù, e spiega come è riuscito a rialzarsi.
"La verità - racconta Niccolò - è che siamo un Paese di esseri umani con grandi entusiasmi, generosità, slanci. Un Paese sentimentale, che dà grandi prove di collettività nelle emergenze. Ma di fatto siamo solisti, non orchestre, imbrigliati fra i tanti cavilli burocratici".
La nascita di Parole di Lulù Il 30 agosto 2010 al Casale sul Treja, Roma, si è festeggiato quello che sarebbe stato il secondo compleanno di Olivia “Lulùbella”, la figlia di Shirin Amini e Niccolò Fabi, scomparsa poco meno di due mesi prima per una forma acuta di meningite. Il cantante e la compagna Shirin Amini, in memoria della figlia, hanno organizzato un concerto con fini benefici, intitolato "Parole di Lulù" a cui hanno partecipato diversi artisti della musica italiana come Elisa, Claudio Baglioni, Simone Cristicchi, Gianni Morandi, Jovanotti. Con quello stesso nome è nata una Fondazione, che supporta e promuove progetti legati al mondo dell'infanzia.
In otto anni di attività grazie al progetto Parole di Lulù sono stati raccolti
250mila euro di donazioni.
"Non so neanche se oggi la chiamerei ancora così, la Fondazione: il motivo per cui continua Parole di Lulù non è continuare ad avere un rapporto con qualcuno che non c’è più. Eventualmente è rimanere attaccati a quello che noi abbiamo imparato grazie all’esistenza di qualcuno, ci permette di concretizzare qualcosa" spiega il cantante.
"Purtroppo o per fortuna - spiega Shirin - sono entrata in contatto col dolore molte volte, e trasformarlo mi è sembrata l’unica via percorribile".
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