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Visualizzazione dei post da dicembre, 2019

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Sempre più genitori si affidano ad Alexa per leggere la favole della buonanotte

Chi legge la favoletta della sera? Ma Alexa naturalmente. È questa la nuova (scioccante) risposta che tanti genitori hanno dato in una nuova ricerca inglese. In molti avrebbero ormai da tempo delegato all’aggeggio parlante di Amazon il compito di far assopire i propri figli con una storia della buonanotte. Proprio così: nonostante quella di Alexa sia una voce metallica e senza alcuna flessione espressiva, più di un quarto dei genitori intervistati in uno  studio  commissionato dalla Charity BookTrust (un’organizzazione inglese di volontariato che promuove la lettura dei bambini) si affidano ad Alexa o ad altre app per raccontare ai bimbi una fiaba, in modo che non debbano farlo loro. Nei peggiori dei casi, nell’addormentamento si userebbero anche tablet o telefonini. Il motivo? Gli adulti dichiarano di essere troppo stanchi o troppo occupati. E così vi è una crescente dipendenza dalla tecnologia per la lettura serale. Lo studio La Charity Book trust ha condotto un son

App per riconoscere la depressione post parto: un nuovo aiuto per le neomamme

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Di Valentina Murelli 20 aprile 2015 | Aggiornato il 13 luglio 2016 Non sempre è facile riconoscere la depressione post parto. In futuro, però, gli smartphone potrebbero dare una mano, con app dedicate. E proprio l'Italia è in prima linea nello sviluppo di questi strumenti. Un po' di tristezza, umore labile con facile tendenza al pianto, ansia, difficoltà di memoria e concentrazione: sono sintomi molto comuni nei primi giorni dopo il parto , e colpiscono fino all'80% delle neomamme. Si tratta di  baby blues  o maternity blues e non c'è da allarmarsi: è una condizione fisiologica, legata ai cambiamenti ormonali che avvengono immediatamente dopo la nascita del bambino. A volte, però, i sintomi non passano e tendono ad aggravarsi , oppure compaiono dopo un periodo di relativa serenità, quando ormai il bambino ha un paio di mesi: potrebbe trattarsi allora di  depressione post parto , una condizione che  non sempre è facile da identificare . Intanto,

Depressione post parto: che cos'è, come riconoscerla, come superarla

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Di Valentina Murelli 10 dicembre 2009 | Aggiornato il 7 luglio 2016 Dopo il parto, fino all'80% delle neomamme soffre di una lieve forma di tristezza (baby blues), mentre il 10-15% va incontro a una vera e propria depressione. Le strategie e le cure per sconfiggerla, però, ci sono. L'umore nero Finalmente sei mamma.  Hai "superato" un  parto  più o meno difficile e doloroso e puoi stringere tra le braccia la piccola vita che hai portato in grembo  per nove mesi . Il tuo umore è alle stelle e non vedi l'ora di tornare a casa per cominciare a occuparti da sola del tuo bambino. O forse no.  Magari ti senti triste, ansiosa, piangi per niente, non riesci a concentrarti come vorresti sul tuo piccolo . Oppure va tutto bene per diverse settimane, ma a un certo punto qualcosa cambia: non ti senti più felice come all'inizio, ma spossata, priva di stimoli, investita da pensieri cupi e vorresti passare le giornate nel letto anziché dedicar

Sindrome da scuotimento

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Di Angela Bisceglia 8 ottobre 2014 | Aggiornato il 24 dicembre 2019 È la sindrome causata dal movimento di scuotimento del neonato e che può essere determinata da uno scatto di rabbia esagerata da parte dell’adulto che lo accudisce. Le conseguenze possono essere molto gravi. La prevenzione è fondamentale perché alla base ci sono quasi sempre situazioni di solitudine e forte stress Un tempo era denominata  Shaking Baby , ossia scuotimento del bambino; oggi il termine più corretto scelto dai medici è  Abusive Head Trauma , ossia trauma cranico non accidentale, trauma cranico determinato da un abuso. Perché di un abuso si tratta, e di quelli dalle conseguenze più gravi, che possono condurre anche alla morte del bambino. Purtroppo i casi più gravi si leggono sui giornali. Un abuso di cui a volte l’adulto – in genere la mamma, ma anche i papà o altre figure che assistono il neonato non sono esenti - neanche si rende conto, inconsapevole del danno che può arrec

Bambini invisibili

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Di Irma Levanti 27 dicembre 2019 Secondo l'Unicef, un bambino su quattro, al mondo, non è registrato alla nascita, con conseguenze pesanti sulla sua vita. La gioia infinita del primo  contatto pelle a pelle , l'orgoglio nel mostrarlo a parenti e amici e infine la responsabilità di andare a  registrarlo all'anagrafe : sono alcune delle emozioni che i neogenitori provano all'arrivo di un bebè. Non sempre, però, le cose vanno in questo modo: secondo un  rapporto  pubblicato dall'Unicef, infatti,  nel mondo un bambino su quattro non viene registrato ufficialmente alla nascita . Il dato deriva da una rilevazione condotta in 174 paesi e mostra un significativo miglioramento nel tempo: se dieci anni fa i bambini sotto i cinque anni registrati erano il 63%, oggi sono il 75% e solo uno su quattro rimane fuori da elenchi ufficiali. Il cambiamento è dipeso soprattutto dai progressi fatti in Bangladesh, Nepal e  India , dove la percentuale di ba

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