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Bambini nervosi e agitati, 5 situazioni che li stressano e le strategie per calmarli

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  di   Concetta Desando   - 26.08.2020 -   Scrivici Fonte: Shutterstock Dallo shopping nel supermercato all’ansia da separazione, dalla mamma stressata alla mancanza di attenzione alla stanchezza: ecco come far rilassare il bambino in 5 situazioni che possono innervosirlo Pianti, lacrime, urla, grida, strepiti . Poi singhiozzi. E poi pianti, lacrime, urla, grida, strepiti. A volte non si sa veramente a che santo votarsi per calmare un bebè, per farlo rilassare, per aiutarlo a dormire. Soprattutto perché, nella grande maggioranza dei casi, non è chiaro di che cosa abbia bisogno: ha fame? Ha sonno?  Ha le coliche ? È infastidito da qualcosa?  Ha paura ? È stressato? Domande alle quali spesso non si trova una risposta immediata, e così pianti, lacrime, urla, grida, strepiti continuano. E in un circolo vizioso, più il bimbo piange più sale il livello di stress della mamma (o del papà), e più la mamma è stressata più  il bimbo piange . (Leggi anche  8 trucchi per calmare il neonato che pian

Passa il tempo

In questi giorni mi sono reso conto di quanto sta crescendo mio figlio , fra qualche giorno compie 14 mesi , ora cammina  , rincorre tutto e tutti, nel periodo del covid stando chiusi in casa la cosa più bella ê stata che me lo sono goduto a pieno , ho visto i suoi primi gattonamenti,  lo svezzamento che ormai andava a gonfie vele , ma! Si un ma c è stato, dopo la riapertura appena vedeva la gente piangeva , ormai si era abituato a stare solo con la sua mamma è con il suo papà.  Fortunatamente loro si adattano facilmente ed ora ride e gioca con tutti come prima del lock down.   Quanto lo amo , più passa il tempo e più non riesco a stare senza di lui  Un mese fa ha anche detto PAPÀ,  mi sono sciolto come un Callipo al sole. Amore di papà suo.

Il neonato gorgoglia e lancia gridolini: significa che parlerà presto?

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Di Valentina D'Andrea 15 giugno 2015 | Aggiornato il 2 novembre 2016 I primi “versetti” sono la tappa iniziale lungo il cammino che conduce alle prime parole. Dopo i gorgoglii e i trilli, intorno ai sei mesi il bambino comincia a farsi sentire lallando, cioè pronunciando alcune sillabe: “pa”; “ba”; “da”; “ga”.  I primi “versetti” sono la tappa iniziale lungo il cammino che conduce alle prime parole. Dopo i gorgoglii e i trilli, intorno ai sei mesi il bambino comincia a farsi sentire lallando, cioè pronunciando alcune sillabe: “pa”; “ba”; “da”; “ga”. Ogni bambino ha tempi personali in tutti gli ambiti dell’apprendimento , quindi anche in relazione al linguaggio. A titolo indicativo, i trilli e i gorgoglii cominciano intorno ai tre/cinque mesi, segue poi la lallazione, quindi il bambino inizia a pronunciare le prime parole di senso compiuto, di solito “pappa”; “papà”; “mamma”. Da qui in avanti ogni giorno si può assistere a un progresso, anche se pe

Lo sviluppo del linguaggio

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Di Nostrofiglio Redazione 11 febbraio 2013 Il bimbo impara a parlare! L’iter generale del bambino verso la conquista delle prime parole e delle prime frasi di senso compiuto Esattamente come avviene per i primi passi, anche per la pronuncia delle prime parole esiste un giusto momento per ogni singolo bambino. Ogni bambino ha cioè tempi e modalità di apprendimento del linguaggio che possono essere molti diversi, quindi non ha molto senso entrare in allarme se non ha raggiunto gli stessi traguardi di un coetaneo. Posto questo, a scopo puramente indicativo qui sotto è riportato l’iter che in generale conduce alla conquista delle prime parole e poi delle prime frasi di senso compiuto. dal quarto-quinto mese  comincia a emettere alcune vocali, in genere la “u”, con tono acuto e trillante. Tra il sesto e l’ottavo mese comincia la lallazione, cioè l’emissione di sillabe (ma, pa, ba, ta, ca, la). a dieci mesi compiuti  comincia a pronunciare parole di senso

Masturbazione nei bambini, che cosa fare

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Di Alice Dutto 20 luglio 2015 | Aggiornato il 14 dicembre 2017 Può succedere che da piccolo, il bimbo, inizi ad esplorare il proprio corpo. La prima regola? Non spaventarsi. Sono rari i casi in questi comportamenti vanno problematizzati. Il parere di Paola Ferri, psicoanalista e psicoterapeuta infantile. Può capitare che il  bambino  cominci, anche da molto piccolo, a esplorare il proprio corpo. Lo fa per rassicurarsi e diminuire il senso d'angoscia nei confronti della sua crescita e della progressiva separazione dai genitori. La prima regola è quella di non spaventarsi, perché sono i rari i casi in cui questi comportamenti diventano compulsivi e vanno problematizzati. Ne parliamo con Paola Ferri, psicoanalista della  Società Psicoanalitica Italiana  e psicoterapeuta infantile presso la NPI dell'ospedale San Gerardo di Monza. 1. Che cos'è la masturbazione infantile? Intorno a questo tema si incorre spesso in alcuni equivoci, perch

Le coliche del neonato

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Di Valentina Murelli 18 marzo 2020 Il neonato ha crisi di pianto inconsolabile: potrebbero essere le famigerate coliche. Perché si verificano e come comportarsi In questo articolo: che cosa sono le coliche del neonato; la regola del tre e il suo superamento; quando si manifestano e per quanto durano; quali sono le cause; che cosa fare in caso di coliche. Che cosa sono le coliche del neonato Un pianto inconsolabile Si definiscono  coliche  forti crisi di piant o del neonato, in genere caratteristiche del  tardo pomeriggio e della sera . In genere il neonato comincia a piangere in maniera acuta e improvvisa, spesso dopo aver mangiato, diventando paonazzo in volto e ritraendo le ginocchia come raggomitolandosi su se stesso. Può inoltre inarcare la schiena, stringere i pugni e irrigidirsi. Può esserci inoltre un temporaneo sollievo in seguito all'emissione di feci e gas. Va detto comunque che  le manifestazioni possono essere molto diverse  da

TUTTO ANDRA' BENE

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e gia'!! tutto andra' bene ! sono quasi 2 settimane che siamo chiusi in casa , sembra il prequel di un film horror , i contagiati da questo coronavirus o covid 19 , siamo a piu di 180mila e circa 10mila morti , non mi sarei mai aspettato di vivere una situazione cosi devastante , locali chiusi ,negozi chiusi ,gente in strada non ce n'e', sembra di vedere il film IO SONO LEGGENDA . inquietante la ripresa questa volta sara' dura , le aziende sono tutte chiuse e in ginocchio . la gente a casa senza stipendi , riprendersi da questa catastrofe sara' dura e lunga spero solo che i nostri figli abbiano una vita ed un mondo migliore del nostro , noi genitori siamo sempre preoccupati per loro sopratutto in questo periodo , oltretutto ho un bimbo di 8 mesi e oggi abbiamo saputo che mi moglie e' di nuovo in cinta, sara' dura , ce la faremo e non c'e' motto migliore ora di: ANDRA TUTTO BENE

Il mio libro sulla nostra storia

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 finalmente dopo 3 anni ho finito di scrivere il mio racconto che narra del percorso fatto con mia moglie , tutte le difficoltà , tutte le delusioni per poi .............................................. https://www.amazon.it/dp/B083XX4N61

Nuova terapia genetica per bimbi ipovedenti

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Grazia a una nuova terapia genica, due bimbi ipovedenti hanno riacquistato la vista Di Sara De Giorgi 17 dicembre 2019 Una rivoluzionaria terapia genica, ideata dall'Università campana "Vanvitelli" in collaborazione con la casa farmaceutica Novartis, ha consentito a due bambini ipovedenti di 8 e 9 anni di riacquistare la vista. Una buona notizia è giunta dall' Università degli Studi della Campania "Luigi Vanvitelli" : proprio nella Clinica oculistica di quest'ateneo, in collaborazione con la Novartis, è stata eseguita, per la prima volta, una  tecnica innovativa  che ha permesso a due bambini, di 8 e 9 anni,  ipovedenti  dalla nascita, di recuperare la vista.  I bambini erano affetti da una forma di   distrofia retinica ereditaria , provocata da mutazioni in un gene chiamato RP65. La terapia ideata dall'ateneo in collaborazione con la casa farmaceutica è in grado di offrire una copia funzionante di questo gene e,   co

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