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Visualizzazione dei post da marzo, 2019

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Ecografia accrescimento fetale

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Che cosa è la ecografia dell' accrescimento fetale ? E' un ecografia finalizzata a misurare le dimensioni del feto (biometria) per valutare se sta crescendo bene, poco o troppo. Valuta inoltre la quantità del liquido amniotico e la posizione placentare Quando si esegue? Nel terzo trimestre in genere tra le 28 e 32 settimane. In casi a rischio e nelle gravidanze gemellari viene eseguita dalla 24 settimana. In genere viene ripetuta alla 36 settimana. Cosa si misura? Le dimensioni della testa del feto: diametro biparietale (BPD) e circonferenza cranica (HC) La circonferenza addominale (AC) La lunghezza del femore (FL) La quantità di liquido amniotico (AFI) A cosa serve? Valutare la crescita del feto globalmente con il calcolo del peso fetale  e dei singoli distretti: testa, addome e arti Comparare le misure ottenute con i range di riferimento (valutazione del percentile) Identificare la velocità di crescita del feto con ripetizione dell' esame dopo 2-4  settimaane

ECOGRAFIA MORFOLOGICA

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L' ecografia morfologica  è un esame diagnostico che consente di valutare lo  stato di salute fetale  e la regolare evoluzione della  gravidanza . L'indagine viene eseguita nel  secondo trimestre , posando una  sonda ecografica  sull'addome della futura mamma. Come suggerisce il termine stesso, l'ecografia morfologica è destinata a studiare la conformazione dei  principali distretti anatomici  del nascituro, allo scopo di escludere o accertare la presenza di eventuali  anomalie e/o malformazioni . Nel corso dell'esame, il medico specialista controlla l' accrescimento fetale  attraverso la  misurazione di parametri biometrici  (tra cui estremo cefalico, addome e  femore ), i movimenti del nascituro e la posizione d'impianto della  placenta . L'ecografia morfologica permette di verificare il rapporto esatto tra la quantità di  liquido amniotico  e le dimensioni del feto, oltre a stabilire il sesso del bambino. Che cos'è? L'ecografia morfologic

Flussimetria o Doppler in gravidanza:

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 serve a valutare la circolazione fetale e la placenta Di Valentina Murelli 08 Luglio 2015 | Aggiornato il 18 Novembre 2016 La flussimetria o Doppler è un esame basato su ultrasuoni che permette di valutare lo stato della circolazione fetale e il funzionamento della placenta. E' usato in caso di restrizione della crescita fetale o di malattie e malformazioni fetali e può essere d'aiuto anche in caso di preeclampsia. Flussimetria o doppler: di che cosa si tratta La flussimetria o Doppler è una metodica d'indagine basata sugli ultrasuoni (come l' ecografia ), che permette di misurare la quantità e la velocità del sangue che circola in un determinato vaso sanguigno. Durante la gravidanza, questa metodica viene utilizzata in particolari situazioni per valutare lo  stato della circolazione fetale  e il  funzionamento della  placenta , l'organo che permette il trasferimento di ossigeno e sostanze nutritive dalla mamma al bambino. È una metod

amore del papa'

Tra pitture e spostamenti di mobili in casa di certo non mancano le visite da fare , abbiamo dovuto rifare per la terza volta la morfologica per finire di fare il video che ci mancava perche’ questo monello non si sta mai fermo . In queste ultime settimane , cioe’ al 6 mese e mezzo , lo sentiamo muovere tantissimo , mi ha anche preso anche a calci , mi ero appena appoggiato sulla pancia d mia moglie con l’orecchio appoggiato delicatamente su di lei , e subito dopo , tumph , un calcetto , addirittura siamo riusciti a vedere un bozzetto sulla sua pancia , sicuramente era un suo piedino amore di papa’ Ultimamente siamo andati al fate bene fratelli per fare un controllo importante , il suo cuoricino , una volta incontrato il dottore ci ha fatto subito una visita molto accurata , ma fortunatamente ha il cuoricino a posto ed e’ forte , tutto sta andando stra bene, ancora non ci credo , sembra di vivere in un sogno ovattato , credo che quando nascera’ o sverro’ o non so veramente come r

Allattamento al seno: il ruolo del papà

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Di Valentina Murelli 01 Ottobre 2018 | Aggiornato il 05 Marzo 2019 Certo: ad allattare è la mamma, ma i papà possono dare una grossa mano, per sostenerla nei momenti di crisi e “difenderla” da interferenze e critiche. E costruendo insieme un'alleanza che servirà per tutte le scelte educative future È innegabile: quando si tratta di  allattamento  al seno i papà non possono certo sostituire le mamme. Questo però non significa che non possano in qualche modo partecipare : anzi, possono rivestire un ruolo importantissimo, al quale abbiamo scelto di dedicare un approfondimento in occasione della  Settimana mondiale dell'allattamento materno , che si celebra in Italia dall'1 al 7 ottobre. Perché, dunque, ha senso parlare di papà quando si parla dell'allattamento al seno?  Raffaella Gennaretti , ostetrica a Milano e da anni specializzata in assistenza alle mamme che allattano, non ha dubbi: “Perché i papà sono fondamentali nel sostenere le mamme

Vaccini e autismo: un nuovo studio smonta definitivamente la bufala

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Di Niccolò De Rosa 06 Marzo 2019 Una nuova ricerca danese ha smentito qualsiasi correlazione tra il vaccino trivalente per morbillo, rosolia e parotite e l'insorgere di disturbi dello spettro autistico. Archiviato una volta per tutte lo studio di Andrew Wakefield che generò l'ondata No-Vax Il legame tra vaccini e autismo è pura invenzione. A ribadirlo una volta per tutte è un  recente studio  condotto dagli stessi  ricercatori danesi  che già  nel 2002  presentarono alla comunità scientifica consistenti prove contro la teoria che associava la somministrazione del  vaccino trivalente MPR ( morbillo , parotite e rosolia) all'insorgere di alcuni casi d'autismo. Lo studio Tale ricerca - comparsa a inizio marzo sulla rivista scientifica  Annals of Internal Medicine  dell’American College of Physician - ha riguardato ben  657.461 bambini nati in Danimarca tra il 1999 ed il 2010. Tale campione comprendeva anche 6.517 bimbi affetti  d'au

Gravidanza: la caffeina potrebbe attraversare la placenta

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Di Sara De Giorgi 07 Marzo 2019 Secondo alcune ricerche di scienziati americani svolte su un modello di placenta artificiale, una piccola quantità di caffeina riuscirebbe a filtrare nella placenta materna e dunque a giungere al feto. Sono necessari però ulteriori approfondimenti per capire bene se ciò avviene anche nelle gravidanze reali. La  placenta  è l’organo temporaneo che si crea nell'utero per sostenere lo sviluppo del feto durante i mesi di gestazione. Gli scambi nutrizionali e metabolici tra il sangue materno e quello fetale si svolgono proprio attraverso la placenta. Infatti, attraverso il cordone ombelicale, la placenta fornisce ossigeno e sostanze nutritive al feto e rimuove i rifiuti dal flusso sanguigno fetale. In essa avviena anche un’intensa attività di produzione ormonale e di fenomeni di natura immunologica. Alcuni ricercatori dell' Iowa State University  (USA), tra cui Nicole Hashemi, professoressa di ingegneria meccanica, hanno

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