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Il neonato gorgoglia e lancia gridolini: significa che parlerà presto?

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Di Valentina D'Andrea 15 giugno 2015 | Aggiornato il 2 novembre 2016 I primi “versetti” sono la tappa iniziale lungo il cammino che conduce alle prime parole. Dopo i gorgoglii e i trilli, intorno ai sei mesi il bambino comincia a farsi sentire lallando, cioè pronunciando alcune sillabe: “pa”; “ba”; “da”; “ga”.  I primi “versetti” sono la tappa iniziale lungo il cammino che conduce alle prime parole. Dopo i gorgoglii e i trilli, intorno ai sei mesi il bambino comincia a farsi sentire lallando, cioè pronunciando alcune sillabe: “pa”; “ba”; “da”; “ga”. Ogni bambino ha tempi personali in tutti gli ambiti dell’apprendimento , quindi anche in relazione al linguaggio. A titolo indicativo, i trilli e i gorgoglii cominciano intorno ai tre/cinque mesi, segue poi la lallazione, quindi il bambino inizia a pronunciare le prime parole di senso compiuto, di solito “pappa”; “papà”; “mamma”. Da qui in avanti ogni giorno si può assistere a un progresso, anche se pe

Lo sviluppo del linguaggio

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Di Nostrofiglio Redazione 11 febbraio 2013 Il bimbo impara a parlare! L’iter generale del bambino verso la conquista delle prime parole e delle prime frasi di senso compiuto Esattamente come avviene per i primi passi, anche per la pronuncia delle prime parole esiste un giusto momento per ogni singolo bambino. Ogni bambino ha cioè tempi e modalità di apprendimento del linguaggio che possono essere molti diversi, quindi non ha molto senso entrare in allarme se non ha raggiunto gli stessi traguardi di un coetaneo. Posto questo, a scopo puramente indicativo qui sotto è riportato l’iter che in generale conduce alla conquista delle prime parole e poi delle prime frasi di senso compiuto. dal quarto-quinto mese  comincia a emettere alcune vocali, in genere la “u”, con tono acuto e trillante. Tra il sesto e l’ottavo mese comincia la lallazione, cioè l’emissione di sillabe (ma, pa, ba, ta, ca, la). a dieci mesi compiuti  comincia a pronunciare parole di senso

Masturbazione nei bambini, che cosa fare

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Di Alice Dutto 20 luglio 2015 | Aggiornato il 14 dicembre 2017 Può succedere che da piccolo, il bimbo, inizi ad esplorare il proprio corpo. La prima regola? Non spaventarsi. Sono rari i casi in questi comportamenti vanno problematizzati. Il parere di Paola Ferri, psicoanalista e psicoterapeuta infantile. Può capitare che il  bambino  cominci, anche da molto piccolo, a esplorare il proprio corpo. Lo fa per rassicurarsi e diminuire il senso d'angoscia nei confronti della sua crescita e della progressiva separazione dai genitori. La prima regola è quella di non spaventarsi, perché sono i rari i casi in cui questi comportamenti diventano compulsivi e vanno problematizzati. Ne parliamo con Paola Ferri, psicoanalista della  Società Psicoanalitica Italiana  e psicoterapeuta infantile presso la NPI dell'ospedale San Gerardo di Monza. 1. Che cos'è la masturbazione infantile? Intorno a questo tema si incorre spesso in alcuni equivoci, perch

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