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Visualizzazione dei post da giugno, 2018

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Rivoluzione in Gran Bretagna: bimbi con tre genitori per sconfiggere malattie mitocondriali

A partire da oggi in Gran Bretagna sarà possibile mettere al mondo figli con tre genitori biologici. Una decisione estremamente importante quella presa dal Parlamento del Regno Unito che va incontro alle esigenze delle donne portatrici di gravi malattie di tipo mitocondriali che in questo modo potranno mettere al mondo bambini senza il rischio di trasmettere le patologie. Tutto questo attraverso una particolare tecnica di fertilizzazione in vitro che prevede l’unione dei gameti di padre e madre con il contributo di dna mitocondriale da parte di una seconda donna. La nuova legge ha avuto 382 sì e 128 no. In prima linea il sostegno del premier britannico David Cameron personalmente colpito da una vicenda molto dolorosa: nel 2009 ha perso il figlio Ivan, 6 anni soltanto, a causa di una forma rara di epilessia. E potrebbero essere nemmeno troppo lunghi i tempi per la nascita del primo bambino con tre genitori, forse appena un anno. Secondo una prima stima potrebbero beneficiarne circa 150

Nato il primo bambino da un trapianto d’utero. E’ accaduto in Svezia

Si è conclusa con successo in Svezia la gravidanza di una donna che aveva subito un trapianto di utero e una fecondazione artificiale. Il bambino è un maschietto, è nato prematuro ma gode di ottima salute. A comunicarlo è una rivista inglese, ma i dettagli della nascita verranno pubblicati tra una settimana nella rivista scientifica Lancet. “Questo è il primo caso al mondo” afferma soddisfatto Mats Brannstorm, il Professore del dipartimento di Ostetricia e Ginecologia di Sahlgrenska Academy di Gooteborg, in Svezia, che ha eseguito il trapianto di utero, l’embrio-transfert e ha monitorato tutto il decorso della gravidanza. La donna in questione, 36 anni, era affetta da una anomalia congenita molto rara che colpisce all’incirca un donna su 4.500: aveva ovaie in perfetto stato di salute ma era nata senza utero. La donatrice è una amica di famiglia di 61 anni vivente, madre di due figli e in menopausa. Dopo la riuscita del trapianto d’utero si è tentata la fecondazione artificiale, annun

come si diventa donatori di ovuli

Da circa un anno la fecondazione eterologa è possibile in Italia, ma sono pochi i donatori che hanno messo a disposizione le proprie cellule. Un grande divario, rispetto ad altri paesi europei dove i donatori di ovuli sono molti di più e permettono così di aiutare le coppie che hanno problemi di fertilità. Un problema dal quale gli italiani non sono esenti, basti pensare che ben il 15% lo è. Ma come si fa a diventare donatori di ovuli? In primis bisogna avere l’età giusta, che per le donne non è oltre i 35 anni, mentre per gli uomini non è mai dopo i 40. E’ dopo questo periodo, infatti, che si abbassa la soglia di fertilità e molte coppie non riescono a procreare molto spesso perché cercano un famiglia troppo in là con gli anni. Diventare donatori di ovuli significa anche essere una persona sana, ed è per questo che tra le prime visite da fare c’è quella medica generale, alla quale segue poi una ginecologica per la donna e una andrologica per l’uomo. Subito dopo vengono eseguiti alt

Arriva il Ticket per l’Eterologa: la Lombardia si dissocia

La fecondazione medicalmente assistita si definisce “eterologa” qualora uno dei due partner dovesse ricorrere ad un donatore esterno a causa di una situazione irreversibile di sterilità. I gameti esterni in questione (liquido seminale o ovociti) appartengono a donatori estranei alla coppia che restano in anonimato, salvo il verificarsi di particolari condizioni. Sono oltre 4000 le coppie che ogni anno si rivolgono all’estero per praticare la fecondazione eterologa, che è stata vietata in Italia fino alla sentenza della Consulta dello scorso aprile, che ha dichiarato l’illegittimità costituzionale del divieto previsto dalla legge 40. Dopo il via all’eterologa pubblica in Italia, arrivato nei primi di settembre, si è giunti ieri ad una decisione unanime da parte delle singole regioni. La fecondazione eterologa avrà un ticket unico entro gennaio, il cui costo oscillerà tra le 400 e le 600 euro, l’utile necessario a coprire le spese sanitarie. Il Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin

Ovodonazione in Italia: come funziona e costi

Ovodonazione in Italia Con le modifiche apportate ad una parte della Legge 40/2004 è possibile anche in Italia ricorrere all’inseminazione eterologa. Fino a pochi anni fa, infatti, alle coppie italiane non era concesso di utilizzare gameti esterni per poter ottenere una gravidanza. Dal 9 Aprile 2014 è invece possibile pure nel nostro paese. A regolare l’argomento ci pensa il Ministero della Salute che ha emanato delle linee guida e il Regolamento sulle donazioni, approvato dal Consiglio Superiore di Sanità. Inoltre, ad agosto il ministro della Salute Beatrice Lorenzin ha stilato un documento che contiene le prescrizioni tecniche sulla donazione. Fecondazione eterologa Cos’è la fecondazione eterologa? Molti di noi, interessati in maniera diretta o no, si sono posti questa domanda, in luce anche del fatto che dal 2014 questa tecnica è entrata a far parte delle prestazioni a cui si può accedere anche in Italia. La fecondazione eterologa permette alle coppie che non riescono ad ottenere u

DIZIONARIO DELLA PMA

Astenospermia : ridotta motilità degli spermatozoi Azoospermia : assenza di spermatozoi nel liquido seminale Blastocisti :  è una fase embrionale propria dei mammiferi . Si forma nelle fasi iniziali del processo di embriogenesi, con l'apparizione del blastocele. Generalmente si parla di  blastocisti  dal 4º al 14º giorno dopo la fecondazione. camera gestazionale :   Uno dei primi indicatori che si possono avere per capire l’andamento di una gravidanza, oltre alle beta HCG, è rappresentato dalla forma e dalla misura della camera gestazionale o sacco  gestazionale.La camera  gestazionale visibile  è la prima  evidenza di gravidanza in utero.Il sacco gestazionale compare  a circa 4 settimane di gravidanza (iniziando a contare dalla data dell’ultima mestruazione), e cresce a una velocità di circa 1 mm al giorno.cmera gestazionaleRiuscire a identificare un sacco gestazionale agli inizi della gravidanza, dipende  da molti fattori, tra cui il tipo di ecografo, la metodologia (vaginale

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Fecondazione in vitro: rischi e problemi

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È abbastanza raro che ci siano complicazioni serie durante un ciclo di procreazione medicalmente assistita (Pma) o fecondazione in vitro, che sia una  Fivet  o una  Icsi , ma poiché si tratta di una procedura medico-chirurgica complessa sono sempre possibili rischi e problemi. Ecco i principali durante una Fivet, illustrati da Fabio Facchinetti ( puoi chiedergli un consulto ), professore di medicina dell’età prenatale all’università di Modena e Reggio Emilia. EFFETTI DEI FARMACI Le donne che vogliono un figlio e che si sottopongono alla Pma, e in particolare alla Fivet, sono sempre molto preoccupate per i possibili effetti collaterali dei farmaci che assumono, e una delle domande più frequenti è: che rischi corro nel sottopormi a questo bombardamento ormonale? In realtà, almeno per quanto riguarda le gonadotropine, sembra che i rischi immediati siano quasi nulli. • Irritazioni locali. I foglietti illustrativi dei farmaci usati per la fecondazione in vitro citano come effetto co

LA SEDIA DELLA FERTILITA'

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di Nunzia Caso Il santuario della Santarella Fonte: www.santuariosantamariafrancesca.it Siamo a Napoli, nei  Quartieri Spagnoli , per la precisione a  “ Vico Tre Re”. In questo storico “vicariello” si trova una piccola chiesetta, con annesso santuario, dedicato a  Santa Maria Francesca delle 5 piaghe , chiamata affettuosamente dagli abitanti del posto  “  ‘A  Santarella ”. Nel santuario, che era la casa della Santa, si trova una  sedia miracolosa  bramata da molte donne, non solo napoletane ma provenienti da tutt’ Italia. La bramosia è dovuta ai tanti racconti che narrano i miracoli della seduta. Molte donne infatti, desiderose di avere un bambino che fatica ad arrivare o persino dichiarate sterili dai medici, dopo essersi sedute sulla sedia della “Santarella”, hanno ricevuto il  miracolo e realizzato il sogno più grande: diventare madri. Le testimonianze di queste grazie sono davvero tante, c’è stato chi ormai non ci sperava più e dopo 13 anni è diventata

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7 miti da sfatare sulla maternità

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Di Sara De Giorgi 28 Giugno 2018 La maternità è un'esperienza meravigliosa, ma ogni donna la vive in modo differente. Ed esistono molti miti sbagliati con cui ogni futura mamma in dolce attesa o neo-mamma deve confrontarsi prima o poi. Eccone 7 identificati da Rebekah Hoeft, blogger e madre di quattro bimbi, per il magazine neozelandese  OHbaby! La  maternità  riguarda ogni donna in modo diverso, fornisce esperienze varie e crea opportunità per imparare e per crescere. Ma è anche ricca di aspettative, linee guida e di molti miti che possono essere utili, esilaranti o sbagliati. Ecco una serie di "miti" identificati da Rebekah Hoeft,  blogger  e mamma di quattro bimbi, per il magazine neozelandese  OHbaby! 1) C'è un modo "standard" e corretto per essere genitori No. Non esiste un modello unico e giusto da seguire per essere buoni genitori, non c'è mai stato e non ci sarà mai. Quello che esiste, però, è il modo "gius

L ERA TEST

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L’impianto degli embrioni, nelle tecniche di fecondazione assistita, rappresenta il momento più critico e,da sempre, oggetto di studio. Ad oggi nessun biomarker biologico, istologico, molecolare è stato in grado di individuare il momento migliore per il transfer degli embrioni. Solo recentemente alcuni Ricercatori hanno messo appunto un nuovo test che mediante lo studio dell’espressione di alcuni geni dell’ endometrio  permettere di individuare il momento in cui sull’ endometrio  si viene a formare la cosiddetta “finestra d’impianto”. ERA TEST  mediante la valutazione dell’espressione di determinati geni dell’ endometrio , mediante la tecnica microarray permette di determinare la recettività endometriale. Mediante una biopsia endometriale piccoli frammenti di  endometrio vengono prelevati ed inviati al laboratorio di Genetica che esegue il Test. E’, quindi, possibile,in base ai risultati ottenuti, elaborare, una strategia innovativa in quanto è possibile personalizzare il trasfe

giornoooooooooooooo

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Che cos'è la tocofobia, la paura di morire durante il parto

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Di Jessica Bordoni 25 Ottobre 2016 | Aggiornato il 26 Giugno 2018 Per alcune donne la paura della gestazione e del travaglio si trasforma in una vera e propria fobia che impedisce di affrontare la maternità con la giusta serenità, fino a rinunciarvi. Che cos’è e come si gestisce la tocofobia? Lo abbiamo chiesto a Manuela Caruselli, psicologa e psicoterapeuta. Per molte donne la  gravidanza  è un “stato di grazia”, ma non per tutte. Alcune, infatti, appaiono letteralmente terrorizzate dall’esperienza della gestazione e del  parto , tanto da evitare la nascita di un figlio nonostante il forte desiderio di diventare madri. La tocofobia è una patologia diagnosticata solo di recente Questo disturbo si chiama  tocofobia  (dal greco  tocos , parto, e  fobia , paura incontrollata) ed è stato diagnosticato soltanto in tempi recenti, a partire dallo studio dei ricercatori Kristina Hofberg e Ian Brockington pubblicato nel 2000 sul  British Journal of Psychiatry . Co

Girare il mondo in camper con i tre figli: il sogno diventato realtà della famiglia Herlocker

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Di Luisa Perego 25 Giugno 2018 Una famiglia in viaggio. Mary Herlocker ha deciso di abbandonare la città per visitare il mondo in camper con il marito e 3 i figli, Georgi (8), Margo (4) e Jasper (2). Negli ultimi nove mesi hanno visto le bellezze di Colorado, Utah, Arizona, Nevada, California e Baja in Messico. Hanno rinnovato il loro vecchio "Airstream" e nove mesi fa hanno lasciato tutto per un viaggio on the road insieme ai tre figli Georgi (8), Margo (4) e Jasper (2). Mary e Alex Herlocker, di Charlestown, South Carolina, USA, stanno vivendo il loro sogno su un mezzo lungo 8 metri. Negli ultimi nove mesi ne hanno fatta di strada! Sono partiti dalla east coast americana verso l'estremo ovest: Colorado, Utah, Arizona, Nevada, California e Baja in Messico. Come vivono? Papà Alex contribuisce alle entrate della famiglia accettando contratti lavorativi da 13 settimane in vari ospedali del paese come infermiere. La famiglia non sarebbe al c

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