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Peso fetale: come si calcola e perché è un parametro importante


Di Alice Dutto

pesofetale

21 Febbraio 2019
La stima del peso del feto è un parametro per valutare il corretto sviluppo del bambino e, verso il termine della gravidanza, la possibilità di indurre il parto o di un taglio cesareo


Giorno dopo giorno il feto cresce dentro la pancia della mamma e si prepara per la vita extra-uterina. «Il peso del feto è un parametro che può essere calcolato a ogni ecografia e che viene confrontato con specifiche tabelle per valutare la corretta crescita del bambino» spiega la ginecologa Marinella Dell'Avanzo, esperta di ecografie ostetriche, di Humanitas San Pio X.

Il calcolo del peso fetale
«Il peso non è un elemento che viene preso in considerazione all'inizio della gravidanza. Fino alla 12esima settimana di gestazione, misuriamo solo la lunghezza del feto, considerando la distanza tra la testa al sedere del piccolo (CRL). (Vai al nostro calcolatore online sulla lunghezza del feto).

Successivamente, si riesce a ottenere una stima del peso in modo automatico grazie alle sofisticate macchine ecografiche in uso oggi. Il dato viene elaborato sulla base di specifiche formule. «Quella più utilizzata è la formula di Hadlock, che calcola il peso fetale sulla base di una combinazione di parametri: il diametro biparietale (o BPD), la circonferenza cranica (CC); la circonferenza addominale (CA); e la lunghezza del femore (FL). Grazie a questi quattro elementi il calcolatore, inserito nelle macchine ecografiche, indica qual è il peso fetale presunto».

Tra quelli indicati, il parametro più importante è la circonferenza addominale: «È buona norma fare almeno tre misure dell'addome in modo da ottenere una media matematica che la macchina usa per calcolare il peso presunto del feto».

Metodi diversi
Il calcolo di Hadlock, inventato negli anni ‘70, non è l’unico utilizzato per la valutazione del peso fetale. La formula di Campbell e Wilkinvaluta solo la circonferenza addominale, mentre la formula di Shephard prende in considerazione il diametro biparietale (BPD) e la circonferenza addominale (CA).

Le tabelle di crescita
Il passo successivo è quello di valutare i dati ottenuti mettendoli su curve o tabelle di crescita.
​Il diametro biparietale (BPD), la ciconferenza cranica (CC), la circonferenza addominale (CA), il femore (FL) e il peso fetale vengono posizionati sui percentili corrispondenti per vedere se il feto cresce in maniera corretta.
Queste tabelle, individuate a livello generale dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (ma ce ne sono anche di locali), sono indicatori fondamentali per gli ostetrici e si differenziano a seconda di diversi fattori come il sesso del feto, l'appartenenza etnica e la provenienza geografica dei genitori, la parità (cioè il numero di figli precedenti). Alcune, inoltre, tengono conto anche delle caratteristiche antropometriche (peso, altezza, costituzione) dei genitori.


Ogni decisione clinica sui dati ottenuti dall'ecografia è da farsi con lo specialista ginecologo. «Non bisogna spaventarsi se i dati riportati sulle curve di crescita non sono nei range. I risultati verranno condivisi con il ginecologo, che deciderà la condotta clinica successiva (ad esempio, chiederà di fare ulteriori controlli). A volte, è necessario ripetere l’ecografia a distanza di alcune settimane».

Il peso è presunto
Bisogna ricordare che il peso fetale individuato dall'ecografia è sempre presunto, «questo significa che non è mai corretto al 100%, ma che ha un margine d'errore del 10% in più o in meno. Il bambino, quindi, potrebbe pesare fino al 10% in più o in meno rispetto ai dati ottenuti dall’ecografia».

Quanto e come aumenta il peso fetale
Tendenzialmente, il peso del feto aumenta di circa 100 grammi alla settimana fino alla 30esima settimana; dopo cresce anche più velocemente.

Tra la 19esima e 21esima settimana di gravidanza, quando si fa l'ecografia morfologica, il feto pesa circa 250-350 grammi per una lunghezza totale di circa 20 centimetri.

A volte è necessario effettuare un ecografia a 34 e le 36 settimane di gravidanza per valutare il peso approssimativo del bambino e la sua circonferenza addominale (CA) per evitare i rischi connessi alla macrosomia fetale, cioè i problemi legati a un parto con un feto troppo grande.

Se si stima che il peso del feto sia sopra i 4,2 kg il ginecologo può valutare di indurre il parto e, in alcuni casi, può decidere anche per un taglio cesareo.

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