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Gravidanza, sacco vitellino: cos'è e a cosa serve

Di Valentina Murelli
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12 Gennaio 2018
La prima struttura visibile nel sacco gestazionale durante la gravidanza si chiama sacco vitellino. Vediamo a cosa serve e che informazioni può dare sulla gravidanza stessa

Il sacco vitellino è la prima struttura che, in caso di gravidanza, si evidenzia all'interno del sacco gestazionale, è visibile in ecografia a cinque settimane dall'ultima mestruazione e si presenta come un cerchietto. "Solo a partire dalla sesta settimana di gravidanza accanto al sacco vitellino si vede anche l'embrione" spiega la ginecologa Valentina Pontello, libera professionista a Firenze, esperta di gravidanza a rischio e medicina naturale. "Per embrioni che misurano almeno 7 mm deve sempre essere visualizzato anche il battito".

Che cos'è e a cosa serve
Tecnicamente, il sacco vitellino è una membrana extraembrionale, cioè non fa parte del "corpo" dell'embrione, anche se contribuisce in modo fondamentale al suo sviluppo. “Non solo - spiega Pontello - perché gli fornisce alcune sostanze nutritive, ma soprattutto perché dà origine alle sue prime cellule ematiche, cioè del sangue, e alle prime cellule germinali, dalle quali deriveranno le cellule progenitrici dei gameti, ovociti o spermatozoi".

Il sacco vitellino si forma due settimane dopo l'impianto dell'embrione in utero, come dicevamo risulta visibile a cinque settimane di gravidanza, tende a ridursi dalle 10 settimane e a 12 settimane non si vede più. "Di fatto viene riassorbito, via via che il sacco amniotico si espande, schiacciandosi contro la placenta"
sottolinea la ginecologa.

Sacco vitellino e gravidanza gemellare
"Chiariamolo subito: sono davvero molto poche le cose che si possono dire su una gravidanza basandosi sulla sola osservazione del sacco vitellino", afferma Pontello.

Per esempio, se si vedono due sacchi gestazionali con un sacco vitellino ciascuno, o un sacco gestazionale con due sacchi vitellini si può dire che la gravidanza è gemellare: bicoriale e biamniotica nel primo caso, monocoriale e biamniotica nel secondo.

Sacco vitellino grande, piccolo o senza embrione
"Prese da sole, le caratteristiche morfologiche del sacco vitellino non permettono di dire nulla sul rischio di aborto o sulla possibilità che ci sia già stato un aborto" spiega la specialista. "Se è vero infatti che, spesso, le gravidanze che non hanno un buon esito hanno un sacco vitellino molto più grande della norma, è anche vero che non necessariamente un sacco vitellino grande si associa a un esito infausto".

Anche se il sacco vitellino è piccolo non si può dire molto: in genere questo succede perché la gravidanza è iniziata dopo rispetto a quanto si crede. Idem se si crede di essere di almeno sei settimane, ma non ci sono indizi di un embrione: può darsi che l'impianto sia avvenuto più avanti rispetto al previsto. "In questi casi si verifica l'andamento della situazione con una nuova ecografia ad almeno una settimana - dieci giorni di distanza", afferma Pontello. Se trascorso questo periodo non è cambiato nulla - e l'embrione non c'è ancora - significa che c'è stato un aborto spontaneo.

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