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Che cos'è l'epidurale? Come si fa?


Di Valentina Murelli
epidurale

19 Aprile 2013 | Aggiornato il 18 Gennaio 2019
L'epidurale è una forma di analgesia che permette di eliminare la sensibilità al dolore della donna durante il parto, ma la mantiene cosciente e libera di muoversi e di spingere. I farmaci analgesici sono iniettati nella schiena attraverso un cateterino inserito con un ago.


L'analgesia epidurale per il travaglio e il parto è una forma di analgesia loco-regionale lombare, che prevede cioè una puntura nella schiena. Il farmaco viene iniettato, di solito attraverso un cateterino, nello spazio peridurale, lo spazio nel canale osseo della colonna vertebrale appena all'esterno dell'ultima membrana che avvolge il midollo spinale (dura madre). L'effetto si ha dopo circa 15-20 minuti.

Più in dettaglio: con la donna in posizione seduta e piegata in avanti o coricata su un fianco, si fa anzitutto una piccola anestesia locale nello spazio fra la terza e la quarta vertebra lombare (in pratica in fondo alla schiena). Qui attraverso un ago, che poi verrà tolto, si inserisce un piccolo catetere, attraverso il quale verranno somministrati i farmaci, che possono essere infusi più volte a seconda della durata del travaglio.

Per il posizionamento del cateterino, che viene fissato con del nastro adesivo alla schiena della mamma, bastano alcuni minuti e non si avverte dolore. In genere, il catetere viene rimosso non appena la mamma lascia la sala parto, ma a volte può essere lasciato in sede anche più a lungo.

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