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L’agenda dei tuoi esami in gravidanza


L’agenda dei tuoi esami in gravidanza
Per monitorare la salute di mamma e bebè durante la gravidanza, il ginecologo prescrive una serie di esami in gravidanza da svolgere senza indugio. Sono quelli indicati dal ministero della Salute e offerti gratuitamente dal servizio sanitario nazionale. Spetta poi al medico valutare, a seconda del caso, se è necessario richiedere altre indagini.

Le analisi del sangue

  • EMOCROMO
    Serve a verificare la concentrazione dei globuli rossi nel sangue e a diagnosticare un’eventuale anemia, che rende più vulnerabili alle infezioni e aumenta il rischio di uno scarso sviluppo del feto. 
    Quando farlo
    : all’inizio della gravidanza, tra la 28ª e la 32ª settimana e tra la 33ª e la 37ª settimana.
  • FERRITINA
    Se dall’emocromo risulta un rischio di anemia, il medico può richiedere questo accertamento, che misura la quantità dei depositi di ferro accumulati nell’organismo e valutare l’opportunità di prescrivere un integratore.
    Quando farlo: tra la 28ª e la 32ª settimana
  • TEST DI COOMBS INDIRETTO
    Se il sangue della gestante è Rh negativo e quello del partner Rh positivo, è possibile che anche il nascituro sia Rh positivo. In tal caso, l’organismo materno produce anticorpi che attraversano la placenta e distruggono i globuli rossi del feto. Il Test di Coombs Indiretto verifica la presenza di questi anticorpi. 
    Quando farlo:
     Ogni mese, dall’inizio della gravidanza
  • GLICEMIA
    Misura la quantità di glucosio nel sangue e serve a diagnosticare un eventuale diabete gestazionale
    Quando farlo:
     nel primo trimestre di gravidanza e tra la 24ª e la 27ª settimana.
  • TRANSAMINSI (ALT e AST)
    L’alanina aminotransferasi (ALT) e l’ aspartato aminotransferasi (AST) sono enzimi prodotti dal fegato. L’esame permette di misurare la loro concentrazione e di valutare, così, la funzionalità epatica. 
    Quando farlo:
     nel primo trimestre di gravidanza
  • RUBEO TEST
    Utile per scoprire se la mamma ha contratto la rosolia e ha sviluppato i relativi anticorpi. 
    Quando farlo:
     all’inizio della gravidanza, ma sarebbe meglio eseguirlo in epoca preconcezionale, in modo da potersi vaccinare, in caso di suscettibilità, prima di cercare una gravidanza.
  • TOXO TEST
    Permette di scoprire se la mamma ha contratto la toxoplasmosi, un’infezione provocata da un parassita presente nelle feci di gatti infetti e in alimenti contaminati. Se il risultato è negativo la donna dovrà adottare una serie di precauzioni, soprattutto alimentari, per evitare il contagio durante i nove mesi. 
    Quando farlo:
     all’inizio della gravidanza e, se il risultato è negativo, ogni 30-40 giorni per diagnosticare prontamente un’eventuale infezione che potrebbe estendersi al feto.
  • HIV
    Valuta la presenza di anticorpi contro il virus dell’Aids. In caso di positività, è possibile sottoporre la futura mamma e il neonato a trattamenti antiretrovirali che abbattono il rischio di contagio. 
    Quando farlo:
     all’inizio della gravidanza e fra la 33ª e la 37ª settimana.
  • EPATITE B (Antigene HBs Ag)
    Consente di capire se la futura mamma è portatrice sana dell’epatite B, che può essere trasmessa al bimbo al momento del parto. In tal caso, dopo la nascita il bebè viene sottoposto al vaccino. Il test per l’epatite C (Hcv), invece, è consigliato solo alle donne che a giudizio del medico curante sono a maggior rischio di contrarre la malattia 
    Quando farlo:
     tra la 33ª e la 37ª settimana.
  • TEST DELLA SIFILIDE
    È un esame utile che andrebbe eseguito anche in presenza di un rischio minimo: in caso di diagnosi positiva esiste infatti un trattamento antibiotico di provata efficacia e sicurezza. 
    Quando farlo:
     entro la 13° settimana di gravidanza e nel terzo trimestre.

Altri esami in gravidanza

  • TEST delle URINE
    Il campione raccolto viene analizzato per verificare i livelli di: albumina (la presenza di questa proteina può essere il sintomo di pre-eclampsia non diagnosticata per altre vie); glucosio (la presenza di zuccheri può far sospettare il diabete); batteri (per diagnosticare prontamente un’eventuale infezione delle vie urinarie che potrebbe diffondersi all’apparato genitale e comportare un pericolo per la salute della mamma e del nascituro. 
    Quando farlo:
     ogni mese.
  • TAMPONE per la ricerca dello streptococco beta emolitico di tipo B Infine, le linee guida raccomandano a tutte le future mamme di sottoporsi a tampone vaginale e rettale per la ricerca dello streptococco beta emolitico di tipo B. Oggi questo batterio, la cui presenza asintomatica sulle mucose vaginali e rettali è comune nella popolazione, è la causa più frequente di infezioni neonatali potenzialmente gravi. Sottoponendo a screening tutte le donne all’approssimarsi del termine della gravidanza è possibile identificare quelle positive e sottoporle a un trattamento antibiotico profilattico in corso di travaglio per abbattere drasticamente il rischio di infezione del bambino alla nascita. Il test non è tra quelli esenti dal ticket perché non era in uso all’epoca in cui è stato pubblicato il decreto ministeriale del ’98 relativo agli esami raccomandati in gravidanza. 
    Quando farlo:
     tra la 36a e la 37a settimana di gravidanza.

Ecografie: tre sono più che sufficienti

Il decreto ministeriale prevede l’esecuzione di tre ecografie nel corso della gravidanza. Esami aggiuntivi sono utili solo in presenza di complicazioni o quando sussiste il sospetto di malformazioni fetali.
  • La prima ecografia serve a visualizzare il battito cardiaco fetale e a contare il numero degli embrioni, cioè a controllare se la gravidanza è singola o gemellare. Inoltre, permette di misurare le dimensioni dell’embrione per stabilire la sua età. A volte, infatti, è difficile calcolare con precisione la data di inizio della gestazione sulla base dell’ultima mestruazione, soprattutto se, prima del concepimento, la mamma aveva un ciclo irregolare. 
    Quando farla:
     nel primo trimestre, possibilmente entro la 13ª settimana.
  • La seconda ecografia, la cosiddetta morfologica, è la più importante. Consente di osservare in dettaglio gli organi fetali per diagnosticare eventuali malformazioni.
    Quando farla: tra la 19a e la 21a settimana.
  • La terza ecografia serve a valutare la crescita del feto in rapporto alla sua età gestazionale. 
    Quando farla:
     tra la 28ª e la 32ª settimana.

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