Passa ai contenuti principali

book

Il mio libro sulla nostra storia

Immagine
 finalmente dopo 3 anni ho finito di scrivere il mio racconto che narra del percorso fatto con mia moglie , tutte le difficoltà , tutte le delusioni per poi .............................................. https://www.amazon.it/dp/B083XX4N61

LAC



Lupus Anticoagulant






Noto anche come

LAC

Inibitore del lupus

Test con veleno di vipera di Russel diluito (dRWT)
Nome ufficiale
Lupus Anticoagulant
In Sintesi
Perché Fare il Test?
Come supporto alla diagnosi delle cause di un episodio trombotico; in seguito al riscontro di un aPTT allungato; per determinare le cause di aborti spontanei ricorrenti; nel contesto di approfondimenti effettuati in presenza di una sindrome da antifosfolipidi. Questo test non viene utilizzato nella diagnosi del disordine autoimmune “lupus eritematoso sistemico” (LES), noto comunemente come lupus.
Quando Fare il Test?
Nel caso in cui siano presenti segni e sintomi di disordini della coagulazione venosa e arteriosa (noti come trombosi o tromboembolismo); nel caso in cui venga riscontrato un aPTT allungato; in seguito ad aborti spontanei ricorrenti.
Che Tipo di Campione Viene Richiesto?
Un campione di sangue venoso prelevato dal braccio.
Il Test Richiede una Preparazione?
No, nessuna.
L’Esame
Il test del Lupus Anticoagulant (LA) ricerca autoanticorpi prodotti erroneamente dal sistema immunitario in grado di riconoscere ed attaccare le cellule del proprio organismo. Questi autoanticorpi sono diretti contro dei fosfolipidi o proteine associate con fosfolipidi esposte sulla superficie delle cellule (membrana cellulare). Il meccanismo con il quale questi anticorpi interferiscono con i processi coagulativi e il motivo per cui la loro presenza aumenti il rischio di sviluppare episodi trombotici, non è ancora del tutto chiarito. I test per il LA comprendono un pannello di test effettuati per ricercare questi autoanticorpi nel circolo sanguigno del paziente.
Il nome lupus anticoagulant può sembrare strano e confondente per due ragioni:
  • Il nome di questi autoanticorpi deriva dal fatto che questi sono stati identificati per la prima volta in pazienti affetti da LES (lupus eritematoso sistemico) ma in realtà questo test non viene utilizzato nella diagnosi di LES e spesso gli anticorpi LA non sono presenti in questi pazienti. Il LA può svilupparsi  in pazienti non affetti da patologie autoimmuni ma da altri tipi di patologie o che vengono sottoposti ad alcune terapie. Questi anticorpi sono presenti normalmente nel 2-4% della popolazione e possono svilupparsi anche in persone prive di fattori di rischio.
  • Il termine “anticoagulant” deriva dal fatto che questi anticorpi interferiscono con i test di laboratorio utilizzati nella valutazione dei processi coagulativi. Ad esempio inibiscono le reazioni chimiche che portano alla coagulazione del test del tempo di tromboplastina parziale (PTT), un test utilizzato routinariamente nella valutazione della coagulazione. In vivo, la presenza di LA è associata ad un aumentato rischio di sviluppare coagulazione inappropriata. È importante però sottolineare che di per se, il LA non causa eventi emorragici nell’organismo.
     
Gli anticorpi del LA non possono essere misurati in maniera diretta ma esistono molteplici test utilizzabili per la loro rilevazione. Di solito la presenza di LA viene accertata tramite l’utilizzo di un pannello di test che però sono privi di standardizzazione.
  • In presenza di LA il tempo necessario alla coagulazione in test dipendenti da reagenti contenenti fosfolipidi, risulta allungato. Per questo motivo i primi test per il LA sono di norma il PTT, il PTT LA-sensibile o il test con veleno di vipera di Russel diluito (dRWT).
  • La presenza o l’assenza di LA viene quindi confermata tramite esami successivi ai risultati dei test di primo livello (per maggiori dettagli si rimanda alla sezione “l’esame”).
     
Il LA può aumentare il rischio di sviluppare una coagulazione inappropriata nelle vene e nelle arterie dell’organismo, spesso nelle vene degli arti inferiori (trombosi venosa profonda). Questi coaguli possono determinare l’interruzione del flusso sanguigno in qualsiasi parte dell’organismo e quindi portare a infarto, arresto cardiaco o embolia polmonare. Il LA è spesso associato anche ad aborti spontanei ricorrenti. Questi potrebbero essere dovuti al blocco dei vasi della placenta a seguito della formazione di coaguli o all’attacco dei tessuti placentari da parte degli autoanticorpi con conseguente danno allo sviluppo fetale.
Gli anticorpi del LA sono uno dei tre principali anticorpi antifosfolipidi associati con un aumentato rischio di trombosi e della sindrome da anticorpi anti-fosfolipidi (APS), un raro disordine autoimmune caratterizzato dall’eccessiva formazione di coaguli e complicanze in gravidanza. Gli altri due sono gli anticorpi anticardiolipina (aCL) e antiβ2-glicoproteina I (β2GPI). Questi anticorpi aumentano il rischio di coagulazione inappropriata. I pazienti con APS positivi per questi tre autoanticorpi sono a maggior rischio di coagulazione inappropriata mentre la trombosi sembra essere maggiormente comune in presenza di LA.
La presenza di anticorpi antifosfolipidi non è associata ad alcun sintomo e sono presenti in circa il 5% della popolazione sana.

Commenti

Post popolari in questo blog

20 canzoni italiane e straniere emozionanti da dedicare ai figli

Dermatite (o eritema) da pannolino: 4 cose da sapere

SACTOSALPINGE CHE COS'E?