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I VACCINI PER IL PAPILLOMA VIRUS FUNZIONANO: LA CONFERMA DELLA SCIENZA

Il vaccino contro il papilloma virus (Hpv) è efficace e non presenta rilevanti effetti collaterali: a dirlo uno studio internazionale condotto su oltre 73mila donne e ragazze di tutto il mondo.
Si tratta della patologia sessuale più diffusa in assoluto, colpisce soprattutto le donne ed è nella maggior parte dei casi asintomatica. Proprio per questo è ancora più pericolosa, poiché in assenza di controlli mirati può essere scoperta ad uno stadio ormai avanzato: è l’infezione da papilloma virus, noto come Hpv, che può dare origine al tumore all’utero.
Da diversi anni è disponibile, oltre alle attività di screening come il pap-test, anche il vaccino contro il papilloma virus, consigliato prima dell’inizio dell’attività sessuale, intorno agli 11-12 anni di età. Lo studio sviluppato dal gruppo Cochrane su 26 diverse ricerche e condotto su oltre 73mila donne e ragazze di tutto il mondo tra i 15 e i 45 anni ha confermato l’importanza della vaccinazione contro il virus, che, sottolineano i ricercatori, è efficace nella prevenzione del cancro all’utero e non provoca effetti collaterali: come spiega lo studio pubblicato da Cochrane i vaccini per l’Hpv
non aumentano il rischio di danni gravi, aborti o interruzioni di gravidanza.
In Italia secondo i dati diffusi dal Ministero della Salute circa il 75% delle persone viene infettato dal virus. Nell’80% dei casi le lesioni si risolvono da sé, ma una piccola parte di tali lesioni può trasformarsi in un tumore, in genere nell’arco di 7-15 anni.
Secondo i risultati di Cochrane tra le ragazze giovani (dai 15 ai 25 anni) che non avevano avuto contatti precedenti con il virus ed erano state vaccinate le lesioni del papilloma virus sono state 2 ogni 10mila, numero che sale a 164 su 10mila tra le ragazze che non erano state vaccinate. Anche tra le donne più grandi l’incidenza delle lesioni era inferiore, nonostante la presenza, precedente alla vaccinazione, di contatti con il virus. Non si sono poi riscontrati danni riconducibili al vaccino, né effetti negativi sulla fecondità delle donne vaccinate.
In Italia sono disponibili due tipi di vaccino: quello bivalente, che protegge da due tipi di Hpv, il 16 e il 18, e quello quadrivalente, che aggiunge la protezione ai tipi 6 e 11. In entrambi i casi la risposta è efficace, spiega ancora il Ministero della Salute, che raccomanda la vaccinazione nei pre adolescenti:
La campagna di vaccinazione contro l’Hpv è indirizzata agli adolescenti di entrambi i sessi, preferibilmente intorno agli 11 e i 12 anni di età. La vaccinazione in questa classe di età consente di prevenire, nella quasi totalità dei casi, l’insorgenza di un’infezione persistente dei due ceppi virali, che più frequentemente provocano il tumore della cervice uterina. Ambedue i vaccini sembrano presentare un certo grado di protezione verso altri ceppi di Hpv.

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