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Il mio libro sulla nostra storia

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malattia retribuita per PMA (inps)


SI HA DIRITTO A UN PERIODO DI MALATTIA RETRIBUITO PER LA PMA?

SI. Secondo il msg.7412 del 3/3/2005, l’INPS prevede per chi effettua trattamenti di procreazione assistita, se certificata, un periodo di astensione dal lavoro per le giornate di ricovero e per quelle successive alla dimissione di massimo 2 settimane. In fattispecie particolari è possibile richiedere anche un periodo di 1 settimana antecedente al ricovero. Per il prelievo degli spermatozoi (ovviamente chirurgico) il lavoratore può avere un periodo di astensione per malattia definito dall’INPS “congruo” e quantificato in 10 giorni.
Il testo del messaggio INPS è il seguente:
”La richiesta di astensione dal lavoro motivata da “fecondazione assistita come cura della sterilità”, pur non potendosi considerare “malattia” in senso classico, deve essere ad essa assimilata. Infatti, il periodo di riposo di solito prescritto è finalizzato ad un adeguato impianto dell’embrione in utero.
Le giornate di ricovero e quelle successive alla dimissione, prescritte dallo specialista e necessarie per un sicuro impianto dell’embrione: mediamente, sono considerate congrue due settimane dopo il trasferimento dell’embrione nell’utero.
Per quello che riguarda i controlli ecografici ed ematici quotidiani, si dovrà fare ricorso ad altri istituti contrattuali (permessi orari), ad eccezione di fattispecie particolari che possano integrare la necessità medico legale di un riposo anche antecedente la fecondazione assistita, valutabile nel caso concreto e, approssimativamente, in una settimana.
Ove vengano effettuate tecniche di procreazione assistita che richiedono il prelievo degli spermatozoi dall’epididimo o dal testicolo, un congruo periodo di malattia, valutabile nell’ordine dei dieci giorni, è riconoscibile anche al lavoratore (dipendente).

Commenti

  1. Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

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  2. Buongiorno, io e mia moglie stiamo seguendo questo percorso, e volevo chiederti: per il giorno dei prelievi del seme e dell'impianto, io devo stare con lei e cmq in generale devo assentarmi da lavoro. Pensavo che l'assenza dell'uomo fosse coperta dall'INPS, ma sostanzialmente tra il mio medico curante ed il centro è iniziato un "palleggiamento" su chi deve emettere certificato medico, ed alla fine ho dovuto prendere un giorno di ferie. Onestamente mi dà fastidio, e non mi sembra neanche corretto, quindi volevo capire in giro se tutti noi donatori maschi dobbiamo prendere ferie, o se è previsto il giorno di malattia, magari da richiedere con un iter particolare.

    Grazie, Paolo

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    1. Ciao Paolo anche io ho dovuto prendere più di un GG di ferie da come so' nessuno ci fa un certificato , noi siamo un in più che non considerano

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