I diversi ormoni prodotti dal corpo della donna sono principalmente divisi in estrogeni e progestinici: ai primi appartengono
estradiolo, FSH e LH. Tra i progestinici si trova invece il progesterone, un ormone fondamentale per lo sviluppo sessuale della donna e durante la gravidanza.
COS’È E A COSA SERVE IL PROGESTERONE
Il progesterone è un ormone steroideo prodotto principalmente dalla corticale del surrene, dal corpo luteo e dalla placenta. Durante la fase follicolare del
ciclo mestruale è assente, inizia a essere prodotto appena prima dell’ovulazione e aumenta durante la fase luteale, per poi abbassarsi nel caso in cui non si sia verificata la
fecondazione dell’ovulo.
Il progesterone regola le funzioni degli organi sessuali secondari durante il ciclo mestruale e la sua funzione principale consiste nella preparazione dell’utero all’impianto dell’embrione e, quindi, alla sua protezione nel corso della gravidanza. Perché, poi, durante una gravidanza non è possibile restare nuovamente incinta anche se si hanno rapporti non protetti? Sempre per l’azione del progesterone, che durante la gestazione impedisce che avvenga una nuova fecondazione.
Nella donna in età fertile è un utile indicatore della regolarità del ciclo mestruale. Il suo monitoraggio, combinato alla misurazione dei livelli di estradiolo, consente di valutare l’ovulazione anche nel caso di sospetta infertilità.
Nel corso della gravidanza i livelli di progesterone aumentano e la sua misurazione consente di seguire la crescita del feto, ma non di stabilirne lo stato di salute. Valori particolarmente alti o bassi di progesterone possono indicare disturbi nella gestazione.
COME SI SVOLGE L’ESAME
Durante la gravidanza la presenza di progesterone
viene analizzata per monitorare la crescita del feto: studi recenti hanno evidenziato come tale ormone svolga un ruolo fondamentale ad esempio nell’
impedire parti prematuri, per questo nelle gravidanze a rischio di
parto pretermine il medico può consigliare la somministrazione di farmaci a base di progesterone.
L’esame per controllare i livelli del si effettua su un campione di sangue della donna in gravidanza e tramite dosaggio ormonale. L’eventuale assunzione di farmaci che possono influenzare i livelli di questo ormone (come estrogeni, progestinici e corticosteroidi) deve essere sospesa 48 ore prima del dosaggio ormonale.
PROGESTERONE ALTO
Nell’uomo adulto i valori normali (indicativi, poiché la misurazione cambia a seconda del laboratorio da cui viene eseguita) sono inferiori a 100 ng/dl di sangue. Nella donna durante la fase follicolare sono invece inferiori a 70 ng/dl di sangue, mentre nella fase luteale sono compresi da 200 a 2000 ng/dl di sangue.
Se i test di laboratorio evidenziano valori elevati di progesterone possono essere presenti alcuni disturbi come adenoma ipofisario che secerne LH, cisti luteiniche oppure
mola vescicolare, alterazione dei villi coriali che si trasformano in piccole cisti e non sono più in grado di assicurare un corretto scambio materno fetale. Altri disturbi che possono essere segnalati dall’aumento dei valori di progesterone sono la presenza di
endometrio inadatto all’impianto dell’ovulo.
PROGESTERONE BASSO
Livelli bassi possono invece essere segnale di difficoltà (o assenza) di ovulazione e provocare un’alterazione del ciclo mestruale: si può presentare con sintomi come stanchezza, sbalzi di umore e mestruazioni irregolari, particolarmente dolorose e abbondanti. I valori del progesterone scendono poi anche in prossimità della menopausa. Bassi livelli di progesterone potrebbero anche indicare iperplasia endometriale (ispessimento dell’endometrio a causa di alti livelli di estrogeni non bilanciati da progesterone).
Se il valore del progesterone rimane basso durante la fase iniziale della gravidanza possono esserci problemi placentari oppure può esserci il rischio di un aborto spontaneo: i valori saranno valutati dal medico che consiglierà alla donna come comportarsi caso per caso.
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