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Il metodo della temperatura basale


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Che cos'è la temperatura basale, perché varia durante il mese e come si utilizza per concepire. Leggi la nostra pratica guida sulla temperatura basale e usa il nostro servizio online per sapere i tuoi giorni fertili.


Tra i metodi naturali che possono aiutare a concepire un bambino c’è quello della temperatura basale, che permette di individuare il momento esatto dell’ovulazione. Di fatto un pochino laborioso, se applicato in modo corretto è senza dubbio efficace. Per chiarire ogni dubbio sull’argomento è con noi il dottor Michele Franchina, specialista in ostetricia e ginecologia, professore all’Università di Bologna.

Cos’è la temperatura basale

La temperatura basale è la temperatura interna del corpo che si rileva dopo un periodo di riposo. Questo periodo di riposo deve essersi protratto per almeno sei ore consecutive, durante le quali non si sono compiuti movimenti impegnativi (per esempio, camminare). Il momento ideale per misurarla è il mattino al risveglio, prima di alzarsi dal letto.

Perché varia durante il mese

A influenzare l’andamento della temperatura basale sono gli ormoni femminili e, più di preciso, gli estrogeni e il progesterone da cui dipende strettamente l’attività delle ovaie e, di conseguenza, la formazione dell’ovocita femminile. Indicativamente, dal 1° al 5° giorno di mestruazione sia estrogeni sia progesterone sono prodotti in basse quantità rispetto alle altri fasi del ciclo, inteso come periodo che intercorre tra l’inizio di una mestruazione e l’altro. Dal termine delle mestruazioni fino a circa il 14° giorno del ciclo (se è di 28 giorni, altrimenti dopo o prima, a seconda della sua durata) vi è un progressivo incremento di estrogeni che stimolano l’endometrio a prepararsi per accogliere l’eventuale prodotto del concepimento. Il picco del livello di estrogeni, che avviene poco prima dell’ovulazione, corrisponde a un abbassamento della temperatura basale. Il momento migliore per avere rapporti sessuali mirati al concepimento è questo. Il giorno dell’ovulazione (che cade a metà del ciclo) diventa, invece, significativa la produzione di progesterone, a cui contribuisce anche il corpo luteo, un insieme di cellule che si forma nell’ovaio dopo l’espulsione dell’ovocita.
Il progesterone determina l’innalzamento della temperatura basale, che rimane alta se il concepimento avviene proprio perché questo ormone continua a essere prodotto in abbondanza. Per contro, se non c’è concepimento diminuisce sensibilmente la produzione di progesterone, come viene espresso dall’abbassamento della temperatura basale.


Come fluttua se tutto è ok

In una donna sana in età fertile, nei giorni immediatamente successivi all'inizio delle mestruazioni la temperatura basale è compresa tra i 36, 3 gradi e i 36, 9 gradi. In prossimità dell'ovulazione (in genere 24 ore prima) si abbassa bruscamente di circa mezzo grado rispetto alla temperatura del giorno precedente, poi nell’arco di circa 48 ore risale fino a raggiungere i 37 - 37,3 gradi. Ed è così che rimane per 14 giorni e, più di preciso, fino alla comparsa del flusso mestruale (che arriva se la gravidanza non è iniziata). Qualche ora prima dell'arrivo della mestruazione si abbassa di nuovo fino a raggiungere i 36,3 - 36,5 gradi. Se invece il concepimento è avvenuto, la temperatura si mantiene alta (minimo 37 gradi).

Cosa succede se non avviene l’ovulazione

Per tutto l’arco del ciclo la temperatura basale rimane costante, cioè senza alcuna fluttuazione, se l’ovulazione non si verifica. Una simile eventualità è frequente quando la donna non è in una condizione fisica ottimale. Per esempio, spesso non c’è ovulazione in caso di forte sovrappeso o, al contrario, di eccessiva magrezza. Va tenuto presente che è solo la temperatura a rimanere invariata se manca l’ovulazione, mentre il flusso mestruale compare comunque (salvo casi veramente seri, per esempio, di anoressia).

Come si utilizza la temperatura basale per concepire

Si deve misurare la temperatura ogni mattina appena sveglie, prima di alzarsi dal letto, iniziando la prima volta dal primo giorno di mestruazione. Per la rilevazione va bene un termometro normale, che può essere usato indifferentemente per via rettale, orale o vaginale. I valori rilevati giorno dopo giorno vanno scritti su un foglio allo scopo di costruire uno schema delle variazioni termiche che si verificano nel corso del ciclo mensile. Il giorno migliore per avere rapporti sessuali finalizzati al concepimento è quello in cui la temperatura basale si abbassa bruscamente. Sono favorevoli anche le 48 successive. In linea teorica, anche i tre giorni prima del picco di fertilità sono preziosi per dare inizio a una gravidanza (vedi anche riquadro “Il momento giusto: l’ovulazione”), ma questo metodo non consente di individuarli con sicurezza. E’ vero però che dopo 3-5 mesi di compilazione del grafico è possibile fare previsioni sul giorno dell’ovulazione e quindi comportarsi di conseguenza.
Da sapere
Il metodo della temperatura basale non è consigliabile per evitare gravidanza indesiderate in quanto segnala l’ovulazione solo nel momento in cui si verifica. Di conseguenza, anche in considerazione del fatto che gli spermatozoi vivono almeno 72 ore (ma a volte anche di più), qualsiasi giorno precedente a quello in cui si abbassa la temperatura (senza che il termometro possa in qualche modo prevederlo) potrebbe risultare fecondo.

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IL MOMENTO GIUSTO: L’OVULAZIONE

Il concepimento è il risultato dell’incontro tra un ovocita femminile maturo e uno spermatozoo. L’uovo femminile si sviluppa nelle ovaie nell’arco dei 10-16 giorni (circa) successivi alla data d’inizio delle mestruazioni.
Il concepimento avviene nelle tube che sono i condotti che collegano le ovaie all’utero, entro cui l’uovo fecondato va ad annidarsi. L’uovo fecondato compie il tragitto che lo divide dall’utero in circa sette giorni, durante i quali sopravvive grazie agli altri spermatozoi che, insieme con lo spermatozoo fecondante, hanno raggiunto le tube (Vedi riquadro “Curioso ma vero”). Il periodo di massima fertilità femminile è di circa sei giorni e comprende:

  • i tre giorni che precedono l’espulsione dell’ovocita dalle ovaie: gli spermatozoi hanno infatti una sopravvivenza di almeno 72 ore, quindi se il rapporto sessuale ha luogo tre giorni prima dell’ovulazione è possibile che la fecondazione avvenga.
  • le 24 ore in cui l’uovo fa il suo ingresso nelle tube (questa è l’ovulazione vera e propria).
  • le 48 ore che seguono l’ovulazione, in quanto la vita dell’uovo femminile ha una durata di circa due giorni.

Per una convenzione dovuta al fatto che mediamente il ciclo femminile è di 28 giorni, il giorno dell’ovulazione viene indicato come il 14° giorno del ciclo, calcolato dalla data d’inizio della mestruazione. In realtà l’ovulazione si verifica sempre circa a metà ciclo, quindi si colloca il 14° solo se l’intervallo tra una mestruazione e l’altra (il ciclo appunto) è di 28 giorni. Ha invece una durata costante di 14 giorni la fase post ovulatoria che comprende il lasso di tempo compreso tra l’ocvulazione e la successiva comparsa della mestruazione. Per fare un esempio, se le mestruazioni arrivano il 25 dicembre significa senza ombra di dubbio che l’ovulazione è avvenuta l’11 dicembre.

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