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Allergie e gravidanza: rimedi dall’omeopatia


Allergie e gravidanza: rimedi dall’omeopatia
Se la futura mamma soffre normalmente di allergie legate alla stagione primaverile, durante i 9 mesi non si verificano cambiamenti particolari per quanto riguarda i sintomi e la loro intensità. Piuttosto, ciò che cambia può essere la percezione del disturbo. Ad esempio, se la donna si avvicina al termine dell’attesa e a causa del pancione fa già un po’ fatica a respirare, il naso chiuso della rinite andrà a intensificare un disagio già presente. Per superare questi disagi l’omeopatia in gravidanza può sicuramente aiutare.

Curarsi, anche nell’attesa

Nei nove mesi è possibile ricorrere alle consuete terapie? Il fatto di essere in attesa non significa che la futura mamma non possa prendersi cura della sua salute e debba ‘soffrire’. Curarsi è possibile, assumendo i farmaci necessari, in ogni periodo della gravidanza. L’importante è non ricorrere mai al fai da te, ma rivolgersi al proprio medico perché prescriva il principio attivo giusto in base al trimestre.
Se la futura mamma soffre di rinite allergica, per cui ha il naso chiuso e secrezioni abbondanti, potrà utilizzare spray locali, a base di antistaminici o cortisonici, a seconda dell’intensità dei sintomi.
Se i disagi sono molto accentuati e si manifestano anche difficoltà respiratorie, il medico potrà prescrivere una terapia orale, sempre a base di prodotti antistaminici o cortisonici.
Gli spray possono essere utilizzati anche come profilassi per prevenire eventuali crisi asmatiche che richiederebbero l’assunzione di farmaci per via orale: lo spray a uso locale, infatti, provoca un minor assorbimento a livello sistemico. Se il disturbo interessa prevalentemente gli occhi, che si presentano arrossati, gonfi e lacrimano molto, la futura mamma potrà alleviare i sintomi ricor- rendo alle gocce oftalmiche.

Un aiuto dall’omeopatia

Ma un aiuto importante può venire anche dai rimedi omeopatici, che garantiscono la massima sicurezza per il bambino che cresce nel grembo materno non solo per le caratteristiche dei prodotti, ma anche per la diluizione dei principi usati, che è tale da non avere alcun effetto collaterale sul feto. I rimedi omeopatici possono essere usati sia in forma preventiva, alcuni mesi prima che inizi il periodo di massima diffusione dei pollini ai quali la futura mamma è allergica, sia come terapia, quando il disturbo è già in corso. Ecco come.
Esistono rimedi omeopatici che, ai fini della prevenzione, hanno dimostrato una certa efficacia. Sono quelli che contengono gli allergeni – i pollini delle piante o delle erbe presenti nell’aria – ai quali si è sensibili. La scelta del principio deve, perciò, essere ‘personalizzata’ e fatta da una medico omeopata.
In generale, la cura consiste nell’assumere il rimedio alla 7 o alla 9 CH: si prendono2 granuli al giorno per 6 giorni, si salta il settimo giorno e si ripete per uno o due mesi prima dell’impollinazione della specie cui si è allergici.
Utili per prevenire, ma anche per curare i primi i sintomi sono i rimedi che contengono i mediatori chimici dell’allergia, come l’istamina, la serotonina e la bradichinina, ovvero le sostanze interne al nostro organismo che determinano le crisi allergiche. Anche questi vengono somministrati a basse concentrazioni, alla 7 o alla 9 CH, e agiscono ‘contenendo’ gli elementi che scatenano l’allergia.
In alternativa, si può usare una combinazione denominata Poumon/Histamin, sempre a una diluizione che andrà scelta tra la 7 e la 9 CH.

In caso di rinite…

Starnuti a raffica, naso che cola, prurito, lacrimazione e occhi rossi. Ecco i caratteristici sintomi della rinite, la manifestazione allergica stagionale più comune e frequente tra la popolazione. Ma come si tratta? Quando inizia la fase allergica vera e propria bisogna passare ai rimedi che simulano nel paziente effetti simili a quelli innescati dagli allergeni stessi. Il dosaggio consigliato è di 2 granuli, da assumere 4 volte al giorno lontano dai pasti, fino almiglioramento dei sintomi.
  • Il prodotto che viene prescritto più di frequentemente è Allium Cepa 5 o 9 CH. In pratica è la cipolla in versione omeopatica: poiché la cipolla ha la capacità di ‘far piangere’, ecco che può essere in grado di trattare le riniti con lacrimazioni.
  • Ammonium Muriaticum 5 o 9 CH è più indicato, invece, nel caso in cui la rinite si accompagni a rinorrea acquosa e abbondante, secrezioni nasali irritanti con senso di bruciore locale, con molti starnuti, ostruzione nasale e perdita di olfatto.
  • Euphrasia 5 o 9 CH è suggerita quando c’è una ri- norrea/rinite accompagnata da una oculocongiuntivite. Si assume sempre in globuli, ma in commercio esiste anche in versione collirio, da instillare negli occhi per contenere la crisi anche localmente.

…e di asma bronchiale

Nei casi più gravi, le allergie primaverili possono scatenare vere e proprie crisi di asma, con difficoltà respiratorie e respiro sibilante. In questo caso, però, la valutazione dello stato della paziente, per capire se per lei può essere utile e sicura la cura omeopatica, deve essere fatta da un medico esperto. Eventualmente sarà lui a raccomandare di mantenere in tasca, pronto all’uso in caso di inefficacia del rimedio omeopatico, uno spray di beta-stimolanti.
In molte situazioni, però, l’omeopatia si rivela efficace. Per trattarla si può provare con due granuli, 4/5 volte al giorno lontano dai pasti, di:
  • Arsenicum Album 9 CH, se i disturbi asmatici si accompagnano a un forte stato ansioso fisico e psicologico e a un senso di prostrazione;
  • Carbo Vegetabilis 9 CH, se si è molto stanche, con difficoltà respiratorie unite a problematiche a livello digestivo, gonfiori e flatulenza;
  • Icopodium 9 CH, se si è ‘esaurite’ fisicamente e psicologicamente, con difficoltà digestive, occlusione nasale notturna e difficoltà nell’espettorazione del catarro.
  • Psorinum 9 CH, se si soffre di crisi d’asma ‘particolari’, quelle cioè che si ripresentano con una certa frequenza, ogni 7-10 giorni. In questi casi, spesso si accusano una certa ansietà, palpitazioni, espettorazioni verdastre e maleodoranti e, cosa singolare per chi ha difficoltà respiratorie, si sta meglio da sdraiati che in piedi.

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