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Trapiantato tessuto ovarico in una donna sterile
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Comunicato Stampa
PUBBLICATO 1 marzo 2018
Per la prima volta in Lombardia una donna sterile potrà avere una gravidanza in futuro grazie al trapianto di tessuto ovarico, precedentemente prelevato dalla stessa e crioconservato. L’intervento è stato eseguito dall’équipe dell’Unità di Ginecologia e ostetricia e del Centro scienze della natalità dell’IRCCS Ospedale San Raffaele – una delle 18 strutture di eccellenza del Gruppo ospedaliero San Donato – diretti dal professor Massimo Candiani, in collaborazione con il professor Dror Meirow, direttore del Centro per la preservazione della fertilità dello Sheba Medical Center, in Israele.
La paziente, 31 anni, aveva subito l’asportazione di entrambe le ovaie e delle tube a causa della sindrome di Gorlin, una rara malattia ereditaria che provoca la formazione di fibromi ovarici che avevano alterato gravemente la morfologia pelvica e avrebbero reso impossibile una gravidanza. Nel corso dell’intervento di asportazione del secondo ovaio, eseguito al San Raffaele un anno fa, i chirurghi erano riusciti a prelevare una parte del tessuto ovarico sano affinché potesse essere crioconservato e reimpiantato. A un anno di distanza la paziente, desiderando una gravidanza, ha deciso di sottoporsi all’intervento di trapianto di tessuto ovarico: l’équipe ha eseguito l’operazione in laparoscopia, creando una “tasca” in corrispondenza dell’ovaio asportato in cui ha inserito i frammenti di tessuto ovarico sano precedentemente crioconservati in azoto liquido a -196°. Una volta che il tessuto avrà ripreso la sua normale attività (ci vorranno 3-4 mesi), da un lato ripartirà l’attività ormonale ovarica, con ricomparsa del ciclo mestruale e benefici a livello di tutto l’organismo (metabolismo osseo, funzionalità tiroidea, benessere cardiovascolare) e dall’altro verranno prodotti nuovi ovuli che potranno essere fecondati in vitro.
“Siamo orgogliosi di essere stati protagonisti di un intervento così promettente e innovativo. Il nostro Centro Scienze della Natalità è in prima fila per il benessere riproduttivo della donna e si avvale di un team multispecialistico, tutto all’interno del San Raffaele, composto da biologi e medici della riproduzione, ginecologi, anestesisti, psicologi, oncologi e anatomopatologi che lavorano fianco a fianco per offrire alle coppie infertili un percorso diagnostico-terapeutico personalizzato” dichiara il professor Candiani.
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COSA E' LA SACTOSALPINGE E COSA LA PROVOCA di sunny1318 La sactosalpinge è una patologia caratterizzata dalla raccolta di liquido nella tuba, che dipende dall'occlusione degli osti tubarici, di solito in conseguenza di un'infiammazione. A causa di tale raccolta la tuba appare sovradistesa e con aspetto cistico. Il liquido può essere di vario tipologia: liquido chiaro (idrosalpinge) pus (piosalpinge) sangue (ematosalpinge) La sactosalpinge può essere acuta o cronica. Nel secondo caso può dare origine a delle aderenze che creano ostruzioni tubariche. La terapia dipende dalla gravità e può anche consistere nell'asportazione della tuba. L'idrosalpinge è dovuta generalmente a occlusione o stenosi (restringimento) delle estremità tubariche. Può dipendere da infiammazioni di vario tipo (anche in conseguenza di infezioni), che possono portare appunto occlusione e quindi ristagno di liquidi. La piosalpinge è un accumulo di pus nella cavità tubarica, consegu
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