Le afte sono lesioni ulcerate della mucosa orale, che colpiscono perlopiù la parte interna delle guance, delle labbra e la lingua e si presentano come chiazze biancastre circondate da un alone rosso vivo. Possono essere singole o multiple, di dimensioni variabili, che a volte possono superare anche il mezzo centimetro. I sintomi sono riconoscibili: dolore, bruciore, infiammazione dei linfonodi locali, difficoltà nelle operazioni di igiene orale e fastidio ad ingerire i cibi; meno di frequente possono comparire spossatezza e malessere generale. Pur fastidiose, le afte tendono a guarire spontaneamente in 7-10 giorni.
Più frequenti in alcuni periodi
“Le afte possono essere
idiopatiche, cioè prive di una causa specifica, oppure essere riducibili a
molteplici fattori, spesso compresenti fra loro”, spiega Fabio Ceccarini, odontoiatra a Senigallia (An). “Tra questi, carenza di certi minerali o vitamine, allergie alimentari e non, dieta con cibi troppo caldi o speziati che irritano la mucosa, stress o abitudini viziate, come rosicchiare le unghie o mordersi la guancia, alterazioni ormonali, batteri o virus presenti nel cavo orale, fino a malattie dell’apparato digerente. Non è stata provata scientificamente una contagiosità, pur tuttavia all’interno della stessa famiglia si possono trovare più persone predisposte alla comparsa di afte. Se in genere interessano il 10% della popolazione generale, nelle donne la percentuale raddoppia, perché è
più alta l’incidenza nel periodo mestruale e soprattutto durante la gravidanza. I motivi? Senza dubbio le
variazioni ormonali, ma anche un maggior
fabbisogno di certi minerali e vitamine e un’alterazione della
flora batterica intestinale: elementi che possono intervenire singolarmente o in combinazione fra loro”.
Afte nell’attesa: come alleviarle
Se già si sa di essere predisposte alla comparsa di afte, per
prevenirle si può ricorrere a complessi multivitaminici (ve ne sono di specifici per donne in attesa), terapie di rinforzo del sistema immunitario a base di zinco o
ferro oppure probiotici, ma in gravidanza è sempre bene consultarsi prima con il ginecologo.
Se invece sono già comparse? “Le afte guariscono da sole, tuttavia, se sono particolarmente fastidiose, è possibile lenire i sintomi o accelerare la guarigionecon anestetici locali, colluttori ad azione disinfettante o cortisonici ad azione antinfiammatoria o ancora colluttori con acido ialuronico e collagene”, risponde l’esperto. “Vi sono anche prodotti a base di polivinilpirrolidone e aloe, che ricoprono la lesione come una pellicola, alleviando notevolmente la sensazione dolorosa. Sono prodotti che si possono utilizzare anche in gravidanza, tuttavia ancora una volta è bene chiedere prima il parere del ginecologo”.
Infine, si può ricorrere ad alcuni “rimedi della nonna”, come applicare localmente una bustina di tè (l’acido tannico ha un effetto antibatterico), oppure passare con un cotton fioc un po’ di bicarbonato in polvere (che abbassa il pH): l’efficacia è individuale ma, trattandosi di rimedi innocui, tentar non nuoce!
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