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Che cosa prevede la legge sui seggiolini anti-abbandono


Di Alice Dutto
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08 Ottobre 2018
Tempi, costi, sanzioni e incentivi: ecco tutto quello che c'è da sapere sulla nuova legge che salverà la vita di molti bambini


È passato anche in Senato il disegno di legge che obbliga a installare sui seggiolini auto dispositivi di sicurezza per evitare l'abbandono di minori.

Una legge importante, che permetterà di ridurre i casi di amnesia dissociativa (conosciuta anche come black out della memoria) e salvare la vita ai bambini.
Nel 2018, stando a una ricerca presentata dal produttore Remmy, ci sono già state 45 segnalazioni di genitori che hanno dimenticato il bimbo in auto, per non parlare di tutti gli episodi che non vengono denunciati.
 
 
In attesa che vengano pubblicati i decreti attuativi, che definiranno tutte le regole della norma, abbiamo provato a ipotizzare il futuro a cui andranno incontro i genitori insieme all'ingegner Luigi Di Matteo dell'Area Professionale Tecnica dell'Automobile Club d'Italia.

I TEMPI E MODI
Cominciamo col capire da quando la norma entrerà effettivamente in vigore. Se tutto va bene, hanno detto i promotori della legge, l'obbligo di installare dispositivi anti-abbandono sui seggiolini in auto sarà in vigore a partire da luglio 2019 e riguarderà i bambini fino a 4 anni d'età.

Ovviamente, saranno previste sanzioni accessorie per chi non rispetterà la norma, anche se a oggi è difficile quantificarle.

I DISPOSITIVI
Ma come saranno i dispositivi di cui i genitori dovranno dotarsi? «Probabilmente si tratterà di sensori che dialogheranno con il telefono via app o Bluetooth e che lanceranno un allarme sonoro e invieranno un messaggio se il bambino viene lasciato sul seggiolino e il genitore si allontana» spiega l'ingegnere dell'Aci.

Le soluzioni saranno presumibilmente due: per i neo-genitori l'acquisto di seggiolini con i dispositivi integratiad esempio quelli sviluppati da Chicco in collaborazione con Samsung.
 
«Per chi ha già un seggiolino, invece, saranno messe a punto delle soluzioni “retrofit”, ossia dei sensori che potranno essere connessi ai diversi modelli di seggiolini. È facile prevedere che si creerà un mercato in cui saranno disponibili diverse soluzioni da parte di differenti marche. Tutti questi sistemi dovranno però rispondere a specifici requisiti ministeriali e dovranno essere omologati dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti».

COSTI E INCENTIVI
A oggi le soluzioni presenti sul mercato hanno un costo di circa 100 euro. «Dal momento che però questi dispositivi saranno obbligatori è probabile che il loro prezzo scenderà per effetto delle economie di scala e per la competizione tra i brand».
 

Inoltre, i promotori della legge hanno più volte annunciato che nei decreti attuativi saranno previste delle forme di sostegno alle famiglie per l'acquisto di questi sensori: «Si è parlato di uno sconto dell'Iva o di una possibile detrazione come quella prevista per i dispositivi sanitari. Nel primo caso lo sconto sarebbe del 22%, nel secondo del 19% dal prezzo iniziale».

L'ipotesi è quindi che i dispositivi scenderanno a un costo di 70-80 euro per via della competizione e delle economie di scala, che potrebbero ancora ridursi a 50-60 eurograzie agli incentivi.

«Non è stato ancora detto nulla nel caso di acquisti multipli per più fratelli o diverse auto: probabilmente in quel caso si potranno cumulare gli incentivi sui diversi prodotti».



LA LEGGE IN VIGORE

In questo quadro, rimane inalterata la legge sul trasporto dei minori in auto, previsto dall'articolo 172 del Codice della Strada che prevede l'obbligo di installare sistemi di ritenuta per i bambini fino ai 150 centimetri di altezza.

I genitori poi possono scegliere i seggiolini sulla base di due norme europee che al momento coesistono: la UN ECE R44 e la più recente UN ECE R129 (i-Size) e loro successive revisioni.
Le due hanno diverse differenze: la classificazione per peso della prima e per altezza la seconda; l'obbligo di trasporto in senso contrario di marcia fissato a 9 kg per la R44/04 e fino ai 15 mesi per la R129; e i crash test, che nell'caso dell'i-Size valutano anche l'impatto laterale oltre a quello frontale.

«I test previsti dal nuovo regolamento UN ECE R129 sono più stringenti e garantiscono una protezione più completa assicurando un miglior ancoraggio del seggiolino e una maggiore protezione in caso di incidente» ha dichiarato a Corriere Motori, Pietro Vergani di TÜV Italia, uno dei più grandi enti certificatori al mondo.

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